“Sete” di Jo Nesbø (Einaudi)

Uahhhhh. Un crime che non dà tregua, impossibile mollarlo, la tensione è continua, la paura, anzi paurissima, anche. Nemmeno un attimo di noia o di stallo. L’ho finito ieri notte, mi ha fatto tirare le tre, in compagnia di vampiristi, psicologi, Tinder date e colpi di scena su colpi di scena, ben congegnati.

Poi, vabbe’, io avevo il sospetto che – niente, non ve lo posso dire per non rovinarvi la lettura. Mi chiedo solo se i giallisti bravi mettano apposta il lettore in condizione di capire in anticipo, o almeno sospettare, il finale, per renderli più partecipi, per fidelizzarli. Secondo me sì, è una tecnica di narrazione, e anche di marketing. E, se una cosa funziona, va benissimo, senza arricciare il naso, anzi.

Comunque, gran bel thrillerone, da leggere. Qualche pecca qua e là, ma irrilevante di fronte al divertimento della lettura.

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