“Il Cerchio” di Dave Eggers (Mondadori)

Be’, io Eggers, dopo L’opera struggente di un formidabile genio e anche Eroi di frontiera, lo amo. Ieri sera ho finito Il Cerchio. Che ho trovato poco Eggers ma molto, molto interessante. Non tanto come romanzo, quanto come una specie di chiacchierata (lunghetta, eh, ché il Dave è un filino logorroico 😉 ) con un formidabile genio.

Il Cerchio “mette tutto insieme. Le tue ricerche e i social media. I tuoi messaggi. Le notizie. Le transazioni finanziarie. Le tue foto. La tua storia clinica. I tuoi film preferiti.” Non solo: applica piccolissime webcam dovunque, che condividono in rete tutto. Ma proprio tutto-tuttissimo quello che si fa. E la filosofia che sta dietro a questo Grande Fratello orwelliano pare anche convincente: se si è visibili e trasparenti, finiscono gli inganni dei politici, finiscono gli omicidi, i rapimenti, i furti, tutti si comportano bene perché sono controllati da tutti. Il problemino è che si finisce dritti dritti nel totalitarismo.

E insomma, per quattrocento pagine Eggers ci racconta, in questa specie di romanzo distopico, come funzionerebbe la nostra vita col Cerchio. E ci affascina. Magari a tratti, insomma, è un po’ noiosetto, ecco, ma appena un pochino. L’argomento è troppo interessante e splendidamente trattato per farsi infastidire da un paio di sbadigli qua e là. Personalmente, come dicevo qualche riga fa, non l’ho considerato un romanzo, ma quasi un saggio. E in questa veste sono felicissima di averlo letto.

(Ah, c’è anche il film, ma non l’ho visto, ché a me i film piace tanto girarmeli da sola 😉 )

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