“La bastarda di Istanbul” di Elif Shafak (Rizzoli)

Mezzanotte: avevo appena comprato La guardarobiera di Patrick McGrath in versione ebook, entusiasta per la possibilità quasi magica di poter leggere il libro che si vuole così, immediatamente, in un click, a qualunque ora del giorno e della notte.

Ma il mio Kindle non l’aveva ancora caricato. Delusissima (e impaziente) ho cercato se nell’ereader ci fosse qualche libro che non avevo ancora letto. C’era, e non era nemmeno mio: l’avevo ereditato dal precedente possessore del Kindle.

Con aria mesta e anche molto prevenuta, mi son detta: Evabbe’, lo leggo, uff, se non c’è niente di meglio per stasera mi accontento di questo.

Non è stato un accontentarsi.

La bastarda di Istanbul è un romanzo molto interessante e anche piuttosto ben scritto. Qualche parte è davvero bella, qualche altra un po’ fuori tono o noiosetta. Ma, nel complesso, è un romanzo che si legge volentieri.

“Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca delle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l’incontro di due mondi che la Storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli”. Questa, la scheda del romanzo.

Lo consiglio? Sì, assolutamente.

Stasera però inizio a leggere La guardarobiera, che ora è nel mio Kindle e mi aspetta. 🙂

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